Commento del 31 dicembre 2017
[Articolo dedicato al Prof. Rapetti, un grande uomo, amico e docente]
L'anno 2017 si è concluso con l'indice milanese Ftsemib attestato a quota 21.853 punti ed incapace di raggiungere i massimi relativi oltre quota 24.000. Il movimento del listino ha rispettato in pieno i livelli previsti, arrivando fino alla resistenza posta a 22.874 e mancando la conferma e prosieguo, stornando quindi fino al supporto posto a 21.800. Per il 2018 le carte sono ancora in regola per un ulteriore arrembaggio di quota 22.874 e per vedere raggiunto il massimo relativo, tuttavia qualora l'indice dovesse stornare dai 21.800 e confermare un trend discendente anche con i volumi, la situazione muterebbe e non lascerebbe presagire nulla di buono.
A livello di titoli va sottolineato che alcuni hanno raggiunto quotazioni troppo elevate rispetto ai valori di bilancio e delle prospettive future, tra questi FCA, STM, Moncler, Atlantia e CNH Industrial; mentre altri hanno ancora del valore da esprimere come i bancari (con le dovute eccezioni, ad esempio MPS).
In particolare nel 2017 abbiamo avuto questa situazione sul listino milanese:
TITOLO VARIAZIONE QUOTAZIONE VALORE DI BILANCIO VALORE TANGIBILE
A2A +25,37% 1,542 0,8768 0,3287
Atlantia +18.24% 26,32 8,8059 -
Azimut + 0,69% 15,97 4,7197 0,8262
Banca Generali +22,42% 27,74 5,5592 4,7726
Banco BPM +14,31% 2,62 9,1522 7,0356
Bper Banca -
Buzzi Unicem -
Campari +29,01% 6,45 1,6395 -
CNHI +35,15% 11,17 4,0734 0,6882
Enel +22,49% 5,13 3,4232 0,5231
Eni -
Exor +24,69% 51,10 46,8262 -
Ferrari +58,14% 87,45 2,0542 -
FCA +72,07% 14,91 9,8962 -
FinecoBank +60,23% 8,54 1,1241 0,9635
Brembo +10,17% 12,67 2,6382 2,0531
Generali Ass. + 7,65% 15,20 15,7383 10,0534
Intesa S.Paolo +14,18% 2,77 2,9142 2,4737
Italgas +36,10% 5,09 1,3138 -
Leonardo -
Luxottica +0,10% 51,15 12,123 0,9104
Mediaset -
Mediobanca +21,99% 9,46 10,525 9,887
Moncler +57,77% 26,08 2,8225 1,1274
Pirelli & C -
Poste -
Prysmian +11,43% 27,19 6,7631 3,064
Recordati +37,67% 37,06 4,4039 0,3283
S.Ferragamo -
Saipem -
Snam Rete + 4,24% 4,08 1,8719 1,6386
STM +68,52% 18,20 4,9342 3,7881
Telecom -
Tenaris -
Terna +11,31% 4,844 1,7589 1,5022
UBI +46,46% 3,646 8,8034 7,1426
Unicredit +13,72% 15,58 31,9018 29,3135
Unipol Group +14,19% 3,91 7,9686 5,1204
Unipol Sai Ass. -
Yoox Net +8,09% 29,12 14,4775 1,8154
Bisogna considerare anche per il listino milane che il 4 marzo 2018 ci saranno le elezioni politiche e che gli attuali sondaggi evidenziano un Paese spaccato in tre e con poche possibilità di formare un governo, motivo questo che potrebbe tenere compressa la borsa italiana fino alla risoluzione, eventuale, della situazione. Allo stato attuale viene dato il CDX al 36% il CSX al 24% ed i 5S al 25%, ma, essendo la nuova legge elettorale un bel rompicapo dal punto di vista dei seggi assegnati, bisognerà vedere in concreto cosa voteranno gli italiani.
Il Dax ha chiuso l'anno a quota 12.917 punti, dopo aessersi appoggiato al supporto (inizio settembre 2017) ed aver poi corso fino a toccare i 13.500 punti; tuttavia ancora non c'è un governo in Germania e la situazione politica pare ancora scricchiolante. Facendo attenzione al livello dei 12.857 punti prima e degli 11.868 poi, si potrebbe puntare sulla locomotiva teutonica con target 13.340 prima e 13.505 poi; un'ultureriore salita fino a 14.000 sarebbe possibile ma lo spazio è poco e le probabilità di uno storno aumentano.
I listini USA continuano, contro ogni logica previsione, a macinare records e mostrare forza. Lo S&P500 ha ciuso il 2017 a quota 2.673 punti. Di fatto la speculazione potrebbe anche portare l'indice fino a 2.750 punti, ma la realtà è che siamo di fronte ad una bolla finanziaria, sempre più alimentata da pochi titoli con capitalizzazioni che vanno oltre il reale disponibile (Apple, Intel, Microsoft, Alphabet A, Exxon, Facebook e Amazon capitalizzano 3.655,12 miliardi di dollari a fronte di un totale di cash a livello mondiale stimato in 5.200 miliardi di dollari); per capirci lo S&P500 capitalizza oltre 20.000 miliardi di dollari, quindi per comprarlo ci vorrebbe tutto il denaro del mondo in leva 4 a 1.
Ribadendo che i listini americani sono saliti oltre ogni logica e valore fondamentale, reputo che il 2018 non offrirà spunti e molto più facilmente avvierà uno storno pesante, difficile a questo punto dire quando: ci sarà una lunga distribuzione? Un trend laterale di lungo corso? O un crash violento del 15%?