I mercati sono saliti molto, a discapito di previsioni più contenute che negli anni passati avrebbero visto uno stop a livelli significativamente più bassi e più in linea con la realtà economica.
L'indice di Milano FTSE MIB è arrivato a 25.483 per poi crollare velocemente per effetto covid19 a 14.153; ora lo ritroviamo a quota 24.550 ed in netto trend rialziasta. In vero sul listono risultano diversi i titoli ancora sotto book value (cioè a sconto) e per contro alcuni sono volati come palloncini attestandosi a P/E di 125 (cioè in bolla) come CNHI e di 41 come Moncler, passando per il 74 di NEXI. Questo non significa che i citati titoli non possano salire ulteriormente, ma evidenzia come la finanza stia viaggiando su binari tutti suoi, fatti di QE, fondi recovery, finanziamenti vari ed operazioni straordinarie, che hanno ormai drogato pesantemente tutti i listini. Infatti le notizie che smuovono i mercati non sono più quelle macro degli anni passati, ma solo quelle relative alle piogge senza fine di fondi, alle fusioni ed alle acquisizioni, basterebbe una stretta della FED per vedere precipitare a doppia cifra i listini!
A Milano dopo i ribassi targati covid19, che hanno offerto splendide occasioni di acquisto, molti titoli si sono messi in evidenza per aver recuperato ed anche oltreppasato il massimo precedente. Ora siamo allo sparti acque, perchè il listino in area 25.000/25.500 dovra superare il massimo precedente e confermare il trend. Appare evidente che la situazione economica sia decisamente avversa ad una salita, ma come spiegato prima il mercato se ne frega altamente e se continuerà la pioggia di denari ad UFO, presto festeggerà nuovi massimi, con un target ambizioso a quota 28.500, tuttavia bisognerà vedere cosa accadrà a ridosso di quota 25.500. Personalmente ritengo che il listino non ce la faccia a passare i massimi relativi e cercare di raggiungere il target, ma come già accaduto in passato potrei sbagliarmi.
Il Dax ormai svetta sui massimi storici a quota 15.000, sarà interessante vederne il superamento e conferma per capire se il listino tedesco avrà ancora forza o meno. Anche a Froncoforte la situazione non è diversa: infineon viaggia con un P/E di 130 e Deutsche Bank di 150, ma altri titoli sembrano molto più allineati con i loro dati di bilancio presentando dei valori in linea o poco superiori.
I listini americani veleggiano ormai verso lidi sconosciuti, lo SP 500 è in prossimità dei 4.000 punti e sarà interessante come per il Dax vedere se ci sarà la rottuta e conferma, i target sono difficili da desumere vista la continua droga iniettata copiosamente (piani governativi e FED), non cito i casi di titoli in bolla sul listino americano perchè sono troppi, questo non toglie che i titoli indipendentemente dai valori di bilancio possano continuare a viaggiare spediti, per un motivo o per l'altro...
Pur con tutta l'innovazione Green e con i continui fondi elargiti da governi e banche centrali, è bene ricordare che i listini sono di molto sopra i valori dell'economia reale e che prima o poi si riallineranno con essi innescando un crollo molto marcato, che sono certo fara rimpiangere il 1929 ed il 2008! Basta considerare la carta che gira su ogni asset quotato, per comprendere la pericolosa bolla in atto, quindi per chi è già dentro: monitorare con attenzione ed incassare parte dei guadagni a seconda dei titoli cavalcati, per chi si volesse buttare adesso: coprirsi le spalle (magari con un ETF) e fare molta attenzione, perchè i movimenti repentini viaggiano anche a doppia cifra e risulta facile ritrovarsi in perdita di molto ed in breve tempo.
Il Petrolio è ritornato a livelli soddisfacenti per i produttori, siamo sopra i 60 dollari al barile, ma questo prezzo è più frutto delle manovre Opec e dei problemi in medio oriente (attacchi vari e canale di Suez) che non della ripresa economica, che nella realtà dei fatti è ancora lenta ed a macchia di leopardo. Sebbene le previsioni siano per un'ulteriore crescita del prezzo io ritengo che l'area 62 dollari WTI e poi 74 dollari (sempre WTI) faranno da resistenza robusta.