Durante una delle mie frequenti navigazioni su siti di offerte d’impiego, trovo un annuncio interessante, purtroppo pubblicato da una delle solite società di lavoro interinale. Per partecipare alle selezioni, mi si richiede di riempire l’ennesimo form… SGRUNT! GASP! GRRRRR…..

Una volta conclusa la noiosissima compilazione, compare un simpatico messaggio, del tipo: “sarete contattati al più presto per un colloquio”. Attendo con la pazienza che mi contraddistingue…

 

fino a che “il più presto possibile” appare ampiamente superato… Decido di agire! Telefono direttamente all’agenzia della mia zona, e fisso un appuntamento senza indugio.

Al colloquio mi accoglie una signora di mezza età, che conduce la chiacchierata conoscitiva con tranquillità e competenza. Mi fa una buona impressione… per pochi fugaci minuti, fino a quando, convinta di aver concluso l’incontro, mi illustra come intende procedere per trovarmi un’adeguata collocazione: mi parla di “eventuali opportunità”, di “contatti diretti con imprese di una certa dimensione e settore”, etc. etc…

Eventuali opportunità?!?

Mmm… Mi sembra un vecchio film, che ho già visto troppe volte…

Devo dirglielo io che ho risposto ad un'inserzione?! Ma a che … @#!?# … vi servono i form online, se poi non riuscite a tirarne fuori nemmeno informazioni essenziali come queste?!

Evitando di aggredire verbalmente la signora con i dubbi e le perplessità che mi tormentano, vado dritto al dunque:

“Ho riempito il form e sono venuto qui perché ho visto un annuncio per una posizione che mi interessa…”. Le fornisco tutti i dettagli: sono più informato io di lei, a questo proposito!

Senza perdere il proprio smalto, e con un contegno impeccabile, la mia interlocutrice telefona ad un’altra agenzia di zona, e chiede dettagli sull’inserzione. Scribacchia freneticamente su foglietti da macellaio e me li porge con un sorriso che farebbe invidia ad uno spot per un dentifricio di marca.

Mi illustra le miniature che ha prodotto su quei miseri pezzi di carta e mi ripete un paio di volte: “Appena arriva a casa, invii SUBITO il curriculum alla mia collega e la chiami, perché si tratta di una selezione urgente”.

URKA! Per fortuna che sono andato dritto al dunque, altrimenti mi sarei perso l’occasione!!

Raccolgo le miniature, cercando di non confonderle coi francobolli che mi porto appresso, e mi precipito a casa. Seguo pedissequamente le istruzioni avute… La responsabile della selezione mi informa di avere un certo potere decisionale in questa fase,...

dato che svolge un incarico consulenziale per una fantomatica società in fase di riorganizzazione. Le selezioni dovrebbero iniziare nel giro di 2 o 3 giorni.

Capito! Un’azienda di grandi dimensioni ha affidato la propria riorganizzazione ad una società di lavoro interinale … e io che credevo che queste vetrine del “precario è bello” fossero gestite da commerciali rampanti di belle speranze (e di scarsa preparazione!).

Mi tengo libero per qualche giorno, in fiduciosa attesa… IL NULLA PIU’ TOTALE…

Dopo un mese, richiamo entrambe le responsabili e chiedo garbatamente notizie della situazione. Le loro unghie, con tutto lo smalto, e con quanto ci sta attaccato, si infrangono sugli specchi con uno stridio fastidioso.

Non sanno dirmi altro che: “Ci vorrà più tempo… si sta rivedendo l’organigramma…"

Ma non eravate incaricati di sbrigarla voi la questione organizzativa?!? Com’è che non sapete neppure a che punto sta la situazione?!?

Concedo un altro mese alle loro povere menti affaticate… poi richiamo, solo per sentire ulteriori balbuzie mentali. Miss “smalto e lustrini” e Miss “potere a me” brancolano nel buio, dimentiche di essere le consulenti di fiducia dell’azienda di cui sto parlando.

“Ma la posizione esiste ancora?”, domando all’incaricata – quella che detiene il potere, ovviamente.

“Al momento sì, ma le selezioni sono rimandate fino a che non si definisca l’organigramma”.

E’ che non lo definirete mai, credo, se usate delle scartoffie tipo francobollo per disegnare l’organizzazione della General Electric!!! Forse, più che di tempo, avete bisogno di un bloc notes (un buon computer sarebbe inservibile per le vostre menti malate!)...

...e di un raduno dei neuroni sparsi che dormono tra i vostri orecchi.