Sono ormai convinto che non esista società di selezione in questo Paese che non abbia il mio profilo nel proprio database, quando leggo un annuncio pubblicato da un ignoto consulente della mia zona… E’ l’opportunità che cercavo! La sede di lavoro dista diversi chilometri, ma per una posizione come quella descritta, sono disponibile a fare qualche sacrificio in più.
Senza ulteriore indugio mi candido, ed ottengo un colloquio con il consulente qualche giorno più tardi.
Con la palandrana delle migliori occasioni, mi presento alla porta, e vengo accolto da un distinto professionista,
...che mi illustra le esigenze di una media società locale, alla ricerca di una persona qualificata per un ruolo fiduciario.
Chi meglio di me?!? Mi guardi!! Il barbiere, la manicure e la palandrana non mi danno forse l’aspetto di uno a cui daresti immediatamente la firma sul tuo conto corrente? Lo convinco senza troppa fatica. Eh, sì, per questa volta l’abito mi ha fatto monaco!
La settimana successiva incontro il titolare della società, un personaggio impettito e borioso, che mi sottopone alla solita sequenza di domande… e poi mi illustra i dettagli sul ruolo da ricoprire… e qui comincia a vacillare il mio castello! L’azienda cerca una specie di superman con valigetta che sappia gestire le questioni più disparate.
La cosa non mi preoccupa affatto! Ma dovrei farlo DA SOLO?! Insomma sarei il capo di me stesso?! Mi era stato detto che avrei gestito un team di persone. Che fine hanno fatto quei dipendenti?!? L’inquadramento poi non sembra dei più azzeccati per un ruolo tanto critico! Ma, tutto sommato, sarei una persona chiave nell’organigramma, e – se lo stipendio fosse adeguato alle mie esigenze – potrei accettare di buon grado. Di certo trovo quasi impensabile che possano avere candidati versatili e flessibili come me a disposizione. Ovviamente hanno una certa urgenza… e questo gioca a mio vantaggio!
Non ricevo notizie per mesi, e a questo punto ho già archiviato la pratica nella voce: “lasciate ogni speranza…”, quando squilla il telefono. E’ la segretaria del titolare, che mi invita per un secondo incontro. Allora è fatta!! Quando la ditta ti chiama per la seconda volta, è per offrirti un contratto.
Mi presento al titolare, rigirando nella tasca la penna delle grandi occasioni, nella speranza di poterla usare seduta stante… ma il mio interlocutore non fa altro che ripetere il rito del precedente colloquio, quasi si fosse scordato di avermi già visto…
CUCU'! SONO IOOOOOO!!! Ti ricordi di me?!?
Sono il tuo superman di fiducia… dimmi cosa vuoi, e quanto paghi...e chiudiamo questo inutile sproloquio!
Mi trattengo dal fargli fretta… fingo di ascoltarlo con interesse… e attendo che arrivi al dunque.
“Lei è sempre interessato a questa posizione?”
NOOOOOOO!!! Mi sono fatto decine di chilometri perché la mia auto aveva bisogno di far girare i pistoni!!! Che diamine!! Se sono qui, è ovvio che io sia interessato!!!
Poiché insultarlo non mi pare essere la migliore politica, rispondo un cortese “sì” alla sua stupidissima domanda e aspetto il fantomatico contratto… fino alla fine del colloquio… Quando il titolare si alza, e mi conduce all’uscita, la mia penna non ha ancora trovato spazi in cui esprimersi.
Ma, proprio sulla porta, lui si preoccupa di spiegarmi il percorso più comodo per raggiungere la ditta. Ovviamente sta pensando di assumermi! Altrimenti, perché preoccuparsi di questo dettaglio?
Passano altri due mesi… alla faccia dell’urgenza! Ricevo un’altra telefonata, e parto per il terzo colloquio. Finalmente si sono decisi!!
Al colloquio mi sento propinare per l’ennesima volta la stessa zuppa… la digerisco a fatica e mantengo un contegno professionale. Confermo nuovamente di essere disponibile a valutare una loro offerta… e finalmente si parla di cifre.
“Lei sarebbe disponibile ad accettare uno stipendio inferiore a quello che percepiva in passato?”, mi chiede il titolare osservando la mia reazione di sottecchi.
Ecco perché ci ha messo tanto a richiamare: aspetta che io arrivi sull’orlo del tracollo finanziario per ottenere un superman in SUPERSALDO… E crede di aver calcolato tutto, come un navigato negoziatore!
Ad un tratto, la posizione rosea che mi era stata descritta inizialmente mi pare soffrire di megalomania del titolare e di micragnosità del suo portafogli!!
“Sì”, gli rispondo, “mille euro in più o in meno sulla cifra lorda annuale non mi preoccupano più di tanto…”. Assesto il colpo...
...ed attendo una reazione.
Capisco benissimo di averlo affondato! Credeva che svendessi la mia professionalità per un tozzo di pane. E ha rimandato la gestione di urgentissime questioni societarie per ottenere uno sconticino da svendita di fine stagione!!
Beh, caro negoziatore da strapazzo, la prossima volta che tiri la cordicina, osserva bene la bestiola che ti attende all'altro capo!!