Parità di genere
Secondo lo studio globale sul “Gender Gap” (divario di genere tra uomini e donne) recentemente pubblicato dal World Economic Forum (che ne analizza l’evoluzione in 144 nazioni dal 2006), l’Italia si posiziona al 50° posto, preceduta – come prevedibile – dai Paesi scandinavi, i più avanzati per quanto attiene la parità di genere, e da buona parte dei Paesi del centro-
L’indice utilizzato per stilare questa particolare classifica tiene in considerazione: la partecipazione alla vita economica, che comprende sia l’opportunità di impiego sia il livello di remunerazione; l’accesso all’istruzione; la salute e la speranza di vita; la partecipazione alla vita politica.
La posizione dell’Italia è risultata particolarmente deludente in merito a due dei quattro aspetti valutati: la presenza femminile in ruoli di potere politico e la partecipazione delle donne alla vita economica, aspetto per il quale ci collochiamo al 117° posto, ben lontani da paesi come il Burundi (1°), il Botswana (6°), il Ghana (10°), il Malawi (12°), la Mongolia (23°) e il Vietnam (33°); in particolare le donne italiane difficilmente ottengono significativi avanzamenti di carriera e rimangono spesso escluse da posizioni manageriali, sono ancora oggi pagate meno dei colleghi di sesso maschile e si devono spesso accontentare di lavori atipici e precari.
In sintesi il nostro Paese si mostra ancora molto maschilista e poco incline a riconoscere la valenza socio-