Una giornata della memoria senza discriminazione
Ogni volta che si ricordano gli orrori dei genocidi e che si organizzano manifestazioni per non dimenticare e per non ripetere gli stessi errori, si fa riferimento all’Olocausto. Ma puntando i fari sul dramma degli ebrei, la storia sta lasciando nell’ombra altri fatti storici, alcuni dei quali molto recenti, altrettanto drammatici ed altrettanto meritevoli della nostra attenzione.
Premesso che l’ONU, adottando la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio con la risoluzione 260 A del dicembre 1948, definisce il “genocidio” come:
« […] ciascuno degli atti seguenti, commessi con l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale:
uccisione di membri del gruppo; lesioni gravi all'integrità fisica o mentale di membri del gruppo; il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale; misure miranti a impedire nascite all'interno del gruppo; trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro. » è evidente che nella storia ci sono stati così tanti genocidi che sarebbe impossibile elencarli tutti.
Concentreremo quindi la nostra attenzione solo sul XX secolo, che è stato definito “il secolo dei genocidi”.
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Secondo lo storico francese Bernard Bruneteau, oltre alla ben nota Shoah, i principali genocidi del XX secolo comprendono:
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Il genocidio degli armeni perpetrato dall’impero ottomano tra il 1915 e il 1916, con un totale stimato di 1.400.000 -
1.500.000 vittime, pari a circa il 70% degli armeni ottomani -
Lo sterminio dei contadini ucraini (Holodomor) del 1932, per carestia indotta, con possibile coinvolgimento dell’URSS di Stalin, che intendeva spezzare le aspirazioni indipendentiste di questo territorio; il numero di vittime è molto incerto e varia da 1,5 a 10 milioni (dal 5 al 36% della popolazione)
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La persecuzione dei serbi di confessione ortodossa (1941 – 1945) perpetrata da milizie locali collaborazioniste delle forze nazi-
fascite, con un totale stimato tra 1.000.000 e 2.000.000 di vittime -
Il genocidio della Cambogia (1975 – 1979), perpetrato dai Khmer Rossi soprattutto contro cattolici, musulmani Cham, cinesi e vietnamiti, classificati come “popolo nuovo” da rieducare; il totale delle vittime è stimabile in circa 1.800.000, pari al 40% del “popolo nuovo”
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Il genocidio della minoranza Tutsi in Ruanda, perpetrato nel 1994 da bande e milizie Hutu, che uccisero barbaramente circa 1.000.000 di persone, pari all’80% della popolazione Tutsi
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La pulizia etnica perpetrata da dirigenti comunisti Serbi contro i musulmani bosniaci (nella quale ricade il massacro di Srebrenica) durante la guerra di Bosnia (1992 -
1995), con oltre 100.000 vittime.
Oltre a quelli elencati, un numero rilevante di eventi del XX secolo possono essere considerati genocidi, anche se ad oggi il dibattito è ancora aperto. Tra questi, senza alcuna pretesa di completezza, si ricordano:
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Lo sterminio della popolazione ivoriana tra il 1900 e il 1911, che si ridusse da 1,5 milioni a 160.000, a causa della schiavitù imposta dal colonialismo francese
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Il genocidio degli Herero e dei Nama, popoli dell’attuale Namibia, che tra 1904 e il 1907 furono vittime della fame e della sete provocate dalle truppe coloniali tedesche mediante l’avvelenamento dei loro pozzi; secondo le Nazioni Unite, che riconoscono l’evento come il primo genocidio del XX secolo, la popolazione Herero si ridusse da 80.000 a 15.000 “rifugiati affamati”
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Lo sterminio dei kulaki (contadini agiati) perpetrato da Stalin tra il 1930 e il 1933, con un numero di vittime che ad oggi rimane incerto (stime ufficiali parlano di 3.000.000)
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I massacri delle foibe, nei quali persero la vita circa 20.000 italiani durante la II guerra mondiale e nei primi anni del secondo dopoguerra, ad opera dei Comitati popolari di liberazione della Jugoslavia di Tito
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La pulizia etnica ai danni di serbi e zingari (oltre che di ebrei), che durante la seconda guerra mondiale furono sistematicamente massacrati dal regime fascista croato (circa mezzo milione di vittime)
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Lo sterminio di decine di milioni di persone (tra 20 a 80 milioni) in Cina, durante il governo di Mao Tse-
Tung, (1949- 1976), di cui: da 2 a 5 milioni di contadini durante la riforma agraria (1951- 1952), da 20 a 40 milioni per la carestia del 1959, alcuni milioni per i laogai e da 1 a 3 milioni per la Rivoluzione Culturale; secondo lo storico Frank Dikötter, il “Grande Balzo in Avanti” del 1958- 1962 è il più grande crimine di tutti i tempi, la peggiore catastrofe mai causata da mano umana nella storia -
Il genocidio intenzionale di determinati gruppi etnici (soprattutto Maya) da parte del regime militare di Carlos Castillo Armas, in Guatemala, a partire dal 1960
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Lo sterminio di arabi in Zanzibar nel gennaio 1964, che provocò la morte di un numero compreso tra 5.000 e 12.000 arabi (su un totale di 22.000)
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La repressione anticomunista in Indonesia (1965-
1966), in cui persero la vita tra 500.000 e 1.000.000 di vittime -
La guerra civile nigeriana del 1967-
1970 (guerra del Biafra), durante la quale la popolazione di etnia Igbo fu decimata dalla fame e dalle epidemie a causa delle azioni militari del governo nigeriano, con un numero di vittime stimato tra 1 e 3 milioni -
L’operazione militare che il Bangladesh organizzò nel 1971 ai danni del Pakistan e nella quale morirono da alcune centinaia a 3.000.000 di civili
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Il massacro di 150.000 Hutu da parte dei Tutsi avvenuto nel 1972 nel Burundi
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L’occupazione indonesiana di Timor Est, che nel 1975 provocò la morte di 60.000 – 200.000 persone
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L’uccisione di un numero compreso tra 500.000 e 2 milioni di oppositori politici da parte del governo di Mengistu Haile Mariam, in Etiopia tra il 1977 e il 1991
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L’uccisione di massa dei curdi in Iraq, durante Il regime di Saddam Hussein (1973 – 2003), con un numero di vittime ancora incerto.
Se dobbiamo ricordare per evitare che accada di nuovo, ricordiamoli davvero, ricordiamoli TUTTI.