E’ inutile cercare di evitarle, le società di lavoro interinale occupano il 90% degli spazi di offerte d’impiego… quindi, se l’offerta giusta è sotto il logo sbagliato… non ti scoraggiare! Manda il tuo curriculum senza esitazione! Addentrati nel mondo degli intermediari che la legge Biagi ha messo a tua disposizione.

In fondo, con l’introduzione del “Jobs Act”, la differenza tra un impiego a tempo “determinato” ed uno a tempo “in-determinato” consiste solo in due lettere dell’alfabeto.

Il mio primo incontro con questa realtà è stato memorabile.
Rispondo ad un annuncio per una posizione di responsabilità. Ricevo una e-mail, nella quale mi si invita a passare presso la loro sede per un colloquio quando voglio io (?!?), negli orari indicati.
OK, ci vado. Mi accoglie una signora che sembra uscita dal mercato del pesce e mi fa accomodare IN VETRINA (!!!),

accanto ad altri due disgraziati come me, muniti di carta, penna e seggiolina tipo scuola elementare.
Decido di chiudere un occhio sulla mia privacy, e riempio l’ennesimo modulo, tra gente che entra ed esce e guarda incuriosita. Al di là delle solite informazioni da curriculum vitae (che già hanno avuto, con tanto di autorizzazione all’uso !!!), mi si chiedono una serie di dati assolutamente inutili ai fini del mio collocamento. Abbandono la mia seggiolina, trattenendo a stento l’istinto iniziale di alzare la mano per chiedere permesso, e vado dritto dalla distinta signora: “Posso farle una domanda?”
Comincio a mostrarle le varie parti del modulo che ho lasciato volutamente in bianco, spiegandone le motivazioni… La gentildonna mi interrompe con un sorriso di circostanza

e dice: 
“Comunque non si preoccupi, perché faremo la fotocopia dei suoi documenti”
“Prego?!? La fotocopia dei miei documenti?!?”
“E’ prassi comune, perché dobbiamo accertare la sua identità e verificare che i dati inseriti nel modulo corrispondano a verità. Dobbiamo offrire delle garanzie alle aziende nostre clienti”
“Garanzie? Lei si rende conto che, riempiendo e firmando il modulo, io mi assumo la responsabilità che quanto dichiarato corrisponde al vero?!? Questo dovrebbe essere sufficiente garanzia per voi e per i vostri clienti!”
“Nessuno ci ha mai fatto problemi per questo!”
“Beh, forse io sono un po’ più pignolo di altri… Comunque, nel mio curriculum avete tutte le informazioni che vi servono!”
Dopo una breve discussione, la mia interlocutrice mi illustra il modo di operare della loro organizzazione e mi chiarisce il proprio ruolo, che consiste nel valutare i candidati e farne un profilo per eventuali opportunità. EVENTUALI? 

Io avevo risposto ad un annuncio… c’era un’opportunità!!! Che fine ha fatto?!?!
La responsabile mi chiarisce che, a quanto le risulta, ho mandato un curriculum vitae “spontaneo”.
Rinuncio a discutere sulla questione, anche perché qui di spontaneo c’è solo la mia arrabbiatura, per aver pagato 2 Euro di parcheggio in centro, ed aver perso 2 ore per un annuncio fantasma pubblicato da una pescivendola.
Il colloquio conoscitivo, grazie al quale si dovrebbe fare il mio profilo, si limita ad una domanda: “Che lavoro vuole fare?” 
Beh, a me piacerebbe fare l’astronauta e arrivare su Andromeda entro domani a mezzogiorno, 

oppure fare il milionario e viaggiare per il Mediterraneo sul mio yacht con uno stuolo di servitori... ma ipotizzo che la domanda fosse male espressa e sintetizzabile in: “Qual è il suo grado di prostituzione?”, ovvero quali siano i requisiti minimi di un lavoro per me accettabile.
Sulla base dell’elenco che ne segue, mi si dovrebbe profilare!
L’intermediario ovviamente tratta quasi esclusivamente lavoro interinale (dove è finita la posizione a tempo indeterminato per la quale vi avevo scritto? LA VOGLIO!! RIDATEMELA!!), per cui mi dilungo ad illustrare quali tipi di contratto mi aggradino e quali moderne schiavitù mi indispongano nel modo più assoluto.
A questo punto, la mia interlocutrice intavola una discussione sui vantaggi economici del contratto interinale, che sono “sotto gli occhi di tutti” !!!

Peccato che, a quanto risulta a me, nessun interinale sia mai diventato ricco; nessuna banca offra credito a chi non ha uno stipendio fisso; nessuna società finanziaria conceda credito al consumo se non hai uno stipendio fisso ed un TFR corposo. Nessuno che io conosca lascerebbe un lavoro fisso per uno interinale… che siano tutti fessi?!?
Mi si lascia pure intendere che, dopo qualche tempo di lavoro interinale, l’azienda potrebbe offrirmi un impiego a tempo indeterminato (quei bei contrattini obsoleti, che andavano di moda anni fa!), evitando il periodo di prova… Ma allora, perché non mi offrono già il contratto a tempo indeterminato, includendo il classico periodo di prova?!? E perché il mio amico che lavorava da interinale, alla fine si è beccato anche il periodo di prova?!?
Che vantaggio ne ho io ad essere FLESSIBILE?… perché l’unica cosa lampante per me è che potrei essere condannato alla PRECARIETÀ A TEMPO INDETERMINATO, passando da un contratto temporaneo ad un altro, alla mercé di questi intermediari-parassiti, che risucchiano informazioni e denaro tra azienda e candidato/interinale.

Non credo che la gentildonna della vetrina si sia mai preoccupata di cercare l’annuncio al quale avevo risposto… forse non era nemmeno un posto di lavoro, ma solo una trappola per topi… e credo che questo topo non facesse per loro.

 

L’ultima volta che li ho visti, stavano ancora cercando di capire se quella in fondo al modulo fosse davvero la mia firma.