Commento del 3 marzo 2018

 

Concluso il mese di febbraio l'indice milanese si è attestato a quota 21.912 punti. Il movimento è stato da manuale: resistenza debole a 22.874 punti che ha respinto il movimento e supporto forte a 21.800 punti che ha fermato la discesa. L'andamento dell'indice FtseMib di certo non è stato casuale, considerando le elezioni politiche del 4 marzo e l'incertezza su un possibile governo ad esse associata: se dalle urne non uscisse una maggioranza concreta avremmo un bel tonfo dell'indice nel breve, mentre se uscisse una maggioranza in grado di governare dovremmo avere una ripresa. Va però ricordato che, a prescindere dal risultato, i veri venti forti arrivano da oltre oceano dove la volatilità ed i dubbi sembrano aver fermato la corsa storica degli indici a stelle e strisce ed una loro debolezza non sarebbe scevra di effetti nel vecchio continente.


Il modello descritto a fine gennaio rimane valido ed alcuni titoli potrebbero fare movimenti molto bruschi, saltando a piè pari eventuali stop loss. Per questo a ridosso di possibili incognite è sempre utile essere prudenti ed abbassare l'asticella del rischio.
Titoli da seguire con attenzione saranno i bancari in relazione all'evento politico in calendario, perchè ovviamente risponderanno con forza al possibile rischio paese, sia a scendere che a salire. Il comparto industriale invece sarà maggiormente influenzato dalle novità provenienti dagli Usa, come i dazi all'import su acciao ed alluminio e la riforma fiscale, che spiegherà i suoi effetti su un periodo medio lungo (la galassia Ex Agnelli ne ha dato un esempio venerdì lasciando sul terreno molti punti percentuali!).
In sintesi diversi eventi faranno da scusante a movimenti violenti sull'indice milanese, ma quello che relamente ci si potrà aspettare sarà uno storno lunedì 5 con possibili strascichi nei giorni seguenti e poi una risalita (a giochi politici fatti o annunciati) fino al massimo di periodo in area 24.000 punti. In effetti la discesa fino a quota 17.770 dell'indice è quella meno probabile, ma ricordo che diversi fondi hanno piazzato scommesse contro il nostro mercato per cifre molto alte: siamo sui 10 miliardi di euro..........
Il Dax si è attestato a quota 11.913 punti ed una rottura del supporto posto a 11.868 sarebbe indicatrice di ulteriore debolezza. Passando per gli 11.400 punti il supporto si posizionerebbe a quota 10.750 punti, mentre in caso di ripresa e superamento dei 12.120 punti l'indice tedesco potrebbe cercare di risalire verso i massimi precedenti (un'ipotesi che al momento non gode delle maggiori probabilità).
Gli indici Usa sembrano aver perso la forza ed il movimento storico in salita pare essersi fermato; nonostante non ci siano stati chiari segnali di inversione, dovremmo assistere al ridimensionamento della bolla finanziaria e non sarà di certo indolore. Lo S&P500 ha chiuso a quota 2.691 ed il movimento (pur con la volatilità che lo contraddistingue in questo periodo) pare voler approdare a livelli più bassi. Il target di questa fase potrebbe trovarsi a 2.476 punti ed in caso di continuazione si potrebbe vedere l'indice appoggiarsi sui 2.120 punti. In caso di ripresa dei corsi (che definirlo un evento folle sarebbe poco) dovremmo avere un doppio massimo ed in caso di ulteriore follia il raggiungimento dei 3.000 punti. 
I mercati stanno viaggiando distanti dalla realtà socio-economica e sono estremamente dipendenti dalle droghe dispensate dalle banche centrali e dagli ingegneri finanziari; le prime stanno finendo in America e tra 1 anno anche in Europa, le seconde stanno generando una montagna tale di carta senza valore, che prima o poi farà detonare la bomba.